martedì 14 settembre 2010

DRACULA SECONDO COPPOLA

In attesa della pubblicazione del saggio "Bram Stoker's Dracula. Il conte vampiro secondo Francis Ford Coppola" proponiamo in anteprima due immagini scelte tra le fotografie di scena che illustrano il volume.
Inseriamo inoltre le dichiarazioni del regista che introdurranno il capitolo II: "Francis Ford Coppola incontra Dracula".



«Mio padre raccontava sempre una vecchia leggenda italiana: diceva che di notte non bisogna mai mettere un neonato nella stessa stanza con una persona anziana, perché se non si è in grado di aiutarlo, la persona anziana succhierà la vita dal corpo del bambino... Dracula rappresenta un fenomeno straordinario: l'idea che anche da morto si possa attingere alla principale forza vitale – il sangue – ed emergere dall'adilà in questa forma predatoria e malvagia».1

 «Tutti conoscono il fenomeno di stare sott'acqua, di cercare di trattenere il respiro: all'inizio è facile, ma quando si avvicina il momento di dover respirare, si è in preda al panico, si comincia a pensare che non si riuscirà e poi – alla fine, quando si respira – l'aria entra nei
polmoni, e la frenesia si placa. Questo significa essere un vampiro e aver bisogno di sangue. Il sangue è una metafora fondamentale. Anche se oggi la gente non sente una relazione sacramentale con Dio, penso possano capire quanti rinunciano ai legami di sangue per la creazione – per lo spirito creativo, o quello che sia – e divengano come morti viventi. Il vampiro ha perso la sua anima, e ciò può succedere a chiunque».2


1. Francis Ford Coppola, "Finding the Vampire's Soul", in Bram Stoker's Dracula - The Film and the Legend, New York, Newmarket Press, 1992.
2. Tratto da Vito Zagarrio, Francis Ford Coppola, Milano, Il Castoro, 1995.

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